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/ percorsi performativi / performative events
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VOLUME II
3.6/7.6 2008
turno 1 h. 20.00 + turno 2 h. 21.30
Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci Sale Espositive
ingresso / ticket € 7
prenotazione obbligatoria / reservation needed

FRANCESCA GRILLI (I)
– primo studio per LA SECONDA CONVERSAZIONE

LA SECONDA CONVERSAZIONE


performance di / performance by: Francesca Grilli
con / with: Nicola Della Maggiora
composizione / composition: Alfonso Marrazzo
rumore / noise: Sergio Ricciardone, Daniele Mana
regia in Lis - Lingua dei segni italiana / Lis’s direction: Rosario Liotta
produzione / production: Francesca Grilli - Fies factory one
coproduzione / co-production: centrale FIES
in collaborazione con / in collaboration with: CANGO Cantieri Goldonetta Firenze, Contemporanea/Colline/Festival 2008
grazie a / thanks to: Rijksakademie van Beeldende Kunsten, Amsterdam


Respirare e stare in silenzio si definiscono propriamente non utilizzando la parola.
“Sogno una nuova sostanza, un’inesplicabile manifestazione dell’invisibile. La manifestazione può sembrare accadere per un’associazione, ma ha un’aura magica e a volte appare come un miracolo. Prestando attenzione a questa manifestazione, la parola diventa incanto. Miracoli quotidiani.”
Invito un compositore e un cantante sordo ad interpretare un suono. Rubo un linguaggio silenzioso, un metodo, cerco di investigare la realtà rivelandone l’ordinario e il fantastico. La comunicazione sarà tra natura e persone, tra quello che possiamo percepire e quello che non possiamo. Tra tempi differenti, pianeti diversi, tra il visibile e l’invisibile, tra la finzione e l’esperienza. Lasciando sempre la possibilità che le cose non siano così tranquille e silenziose come sembrino.

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Breathing and being silent are properly defined without using any word.
“I dream about new substance, inexplicable manifestation of invisibile. The manifestation can happen for an association of things,but it has a magical aura around and appears as a miracle. Focusing on the manifestation, the word becomes auction. Daily miracles.”
I invite a deaf composer to play a melody. I steal a silent language, a method, I try to investigate the reality, revealing the ordinary and the fabulous. The comunication will be between people and nature, between what we can feel and what we cannot. Between different time, different places, between visibile and invisibile, fiction and experience.
Leaving always the possibility that things will be not so quiet and silent as should be.